martedì 24 giugno 2008

Romano Ker: casa rom

Iniziano questa settimana i lavori per la realizzazione del prototipo di casa modulare presso il campo di Casilino 900 di Roma. Il progetto, ideato dal gruppo Stalker/On e dai rom del Casilino e di via del Foro Italico, servirà a mostrare le potenzialità di un approccio ecologico - trattato in termini sociali, oltre che ambientali - per affrontare l'emergenza abitativa delle comunità Rom presenti nella Capitale.

Partendo da strategie semplici quali l'autocostruzione ed il riuso dei materiali, i Rom del Casilino 900, insieme al gruppo Stalker ed agli studenti del corso di Arte Civica della Facoltà di Architettura di Roma Tre, costruiranno un modulo abitativo economicamente sostenibile, espandibile e riciclabile.

Il progetto si presenta come una valida alternativa ai costosissimi ed angusti container, acquistati dal Comune di Roma per allestire i nuovi campi attrezzati, e consentirà ai Rom di partecipare attivamente alla costruzione delle loro case (con investimenti economici e manodopera) e alla manutenzione. Inoltre, grazie alla struttura modulare del prototipo, le stesse case potranno successivamente essere ampliate per permettere alle famiglie, tradizionalmente molto numerose, di vivere dignitosamente sotto lo stesso tetto.

In occasione del lancio di questa iniziativa, Reterom pubblica in esclusiva un video in due puntate, presentato in anteprima alla Triennale di Milano, che narra il cammino di un progetto divenuto terreno di incontro tra due culture su un tema antico quanto l’uomo: l’abitare.

Immagini: Aldo Innocenzi, Cecilia Pirovano e Francesco Careri
Montaggio: Fabrizio Boni

Romano Ker - prima parte


Romano Ker - seconda parte

sabato 21 giugno 2008

Milano: Stelian Covaciu, rom del gruppo EveryOne e missionario cristiano, pestato e minacciato dalla polizia

E’ IN GRAVI CONDIZIONI ALL’OSPEDALE SAN PAOLO DI MILANO

GRUPPO EVERYONE: “AZIONE SQUADRISTA, CHIEDIAMO L’AIUTO URGENTE DELL’EUROPA E DEI MEDIA INTERNAZIONALI”


Dopo l'aggressione avvenuta la mattina del 17 giugno nei confronti di Rebecca Covaciu - la bambina che si è aggiudicata il Premio Unicef 2008 per le sue doti artistiche - e dei suoi familiari, ieri sera, 20 giugno 2008, a Milano, un altro pestaggio, ancora più violento e inquietante, ha colpito il papà di lei, Stelian Covaciu, missionario della Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale. Ad aggredire Stelian, membro da diverso tempo del Gruppo EveryOne, due agenti di Polizia in divisa, intorno alle 22.

Gina Covaciu, moglie di Stelian, chiamava ancora gli esponenti del Gruppo EveryOne che, insieme a un responsabile dell'associazione milanese Naga, allertava un'ambulanza e le forze della Polizia di Stato, che accorrevano sul luogo dell'agguato e conducevano l'uomo, pieno di contusioni e traumi interni, sofferente e in stato confusionale, presso l'ospedale San Paolo, dove veniva sottoposto a esami e ricoverato.
E' tuttora in prognosi riservata. Dopo aver allertato il Partito Radicale, che raccoglieva i particolari dell'avvenimento per agire a tutela delle vittime sul piano politico, il Gruppo EveryOne contattava la questura centrale per assicurarsi che le autorità formalizzassero la denuncia di aggressione ed effettuassero indagini scrupolose. “Quando Gina ci ha chiamato,” riferiscono i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, “era talmente agitata e disperata che faticava ad articolare discorsi comprensibili. Vicino a lei, Stelian si lamentava, pronunciando parole sconnesse. Quando la donna si è calmata, ci ha raccontato i particolari dell'agguato. Gli stessi energumeni che avevano picchiato, insultato e minacciato i Covaciu si trovavano ancora davanti a loro. Stavolta però erano scesi da un'auto della polizia, in divisa e armati di manganelli. Dopo la prima aggressione, la piccola Rebecca, che è una ragazzina molto intelligente e intuitiva, ci aveva già detto che gli aguzzini della sua famiglia indossavano guanti simili a quelli che indossano i poliziotti. Un sospetto c’era, ma speravamo di sbagliarci. L'ipotesi più grave, invece, è stata confermata dai fatti e gli agenti razzisti hanno colpito ancora”.

Questa volta, però, la violenza degli uomini in divisa si è concentrata sul capofamiglia Stelian. La loro azione brutale si svolgeva in piazza Tirana, nei pressi della Stazione San Cristoforo, dove la famiglia vive all'interno di un riparo di emergenza, fatto di teli e cartone. “Gli agenti si sono avvicinati all'uomo,” proseguono i leader di EveryOne “e l'hanno apostrofato con un tono minaccioso: 'Ci riconosci? Hai fatto un errore a parlare con i giornalisti, un errore che non devi ripetere'. Quindi hanno cominciato a picchiarlo con cieca violenza, sia con i pugni che con i manganelli, riducendolo in condizioni penose. Mentre Stelian era a terra, l'hanno insultato e minacciato: 'Non raccontarlo a nessuno o per te saranno guai ancora maggiori'. Quando i due picchiatori si sono allontanati, Gina, i figli e alcuni concittadini di Stelian l'hanno soccorso. Lui si lamentava ed era in evidente stato di shock. Fortunatamente la targa della volante è stata presa ed è ora in nostro possesso.

Intanto un'attivista sopraggiungeva sul posto e raccoglieva numerose testimonianze da parte dei Rom che vivono nei dintorni della stazione di San Cristoforo, che confermavano le parole di Gina Covaciu ovvero che due poliziotti in divisa, scesi da un'auto della polizia, erano gli autori del violento pestaggio. "E' necessario che si ponga fine a questa persecuzione” concludono gli attivisti. “Sappiamo che le forze dell'ordine sono formate per la maggior parte da agenti che operano seguendo il codice etico europeo. Ci appelliamo anche a loro affinché i razzisti e i violenti siano isolati e perseguiti. Un Paese che si rende colpevole di una simile ingiustizia, un Paese che accetta tanta violenza, tanta crudeltà verso un intero popolo è un paese imbarbarito, è un Paese che ha perso la strada dei Diritti Umani ed è vicino a una crisi dei valori tanto grave da essere paragonata all'Italia delle leggi razziali, dei manganelli, delle camicie nere e dei treni per Auschwitz”.

Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
Tel: + 393348429527 - + 393313585406

Rome to Roma_diario nomade



Presentato a Roma, presso la Casa dell'Architettura, "ROME TO ROMA_diario nomade", un film documentario di Giorgio de Finis, realizzato in collaborazione con Stalker/Osservatorio Nomade, Università di Roma Tre, TU Delft, Belgrade University, KTH Stockholm, UN Habitat Office Belgrade e Triennale di Milano. Il film è stato girato durante il viaggio fra le comunità rom di Roma, Serbia e Macedonia organizzato da Stalker/Osservatorio Nomade lo scorso febbraio nel corso del progetto Campus Rom.

Sono intervenuti alla presentazione del film:
Amedeo Schiattarella, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma
Carlo Mosca, Prefetto di Roma
Francesco Careri e Lorenzo Romito, per Stalker/On
Tullio De Mauro, Università La Sapienza di Roma
Luca Bravi, Università di Firenze
Don Bruno Nicolini, Presidente Centro Studi Zingari
Stefano Boeri, Direttore di “Abitare”
Francesco Garofalo, Curatore del Padiglione Italiano XI Mostra Internazionale di Architettura, La Biennale di Venezia


Guarda il TRAILER