mercoledì 2 marzo 2011

Come funziona MATRIX

"Una ventata di ottimismo" da Orhan Tahir S - (

1. Crei una OnG perché vuoi cambiare la situazione nel tuo paese.

2. Contatti un'Organizzazione Donatrice e quelle gentili persone ti dicono "Dacci un progetto".

3. Elabori il progetto, secondo le richieste del Donatore.

4. In realtà dai informazioni al Donatore - qual è la situazione nella tua città, quanti Rom vivono là e, la cosa più importante - COSA HAI IN MENTE, COSA VUOI FARE, SEI PERICOLOSO, PUOI FARE UNA RIVOLUZIONE DOMANI?

5. Se vedono che puoi essere pericoloso ti danno i soldi, e ti rendono dipendente.

6. Dopo 5, 6, 8 o 10 anni COMPRENDI che questo sistema NON FUNZIONA, CON I TUOI PROGETTI NON PUOI CAMBIARE NIENTE! VEDI CHE TI USANO.

7. Provi a cercarti un altro lavoro, vuoi indipendenza, ma non hai mai fatto altro, in tutta la tua vita hai fatto PROGETTI e non hai esperienze professionali in altri campi. Conosci soltanto parole come: "Integrazione", "Inclusione", "Discriminazione", "Povertà", "Piattaforma", "Decennio", bla, bla, bla...

8. Alla fine pensi di non aver altra possibilità se non di lavorare in Matrix, anche se tu Matrix la odi. Sai che non puoi cambiare niente. Hai bisogno di fare ciò che ti dice la "brava gente". Questa brava gente si occupa dei Rom, loro sanno meglio cos'hanno bisogno i Rom.

9. Tu sei parte dell'Ipocrisia e sviluppi politiche che rendono la tua comunità più dipendente dai Donatori, dalla UE e dai Fondi Governativi. Quindi sei uno strumento nelle loro mani. Gli piaci perché sei il loro Animale da Laboratorio.

10. NON PUOI FARE LA RIVOLUZIONE PERCHE' LA GENTE ATTORNO A TE VUOLE I SOLDI ED HA SUBITO IL LAVAGGIO DEL CERVELLO.

Alla fine scopri che alcuni non-Rom nel tuo paese sono diventati molto ricchi, perché hanno usato le informazioni dai tuoi progetti per scrivere rapporti e proporre politiche. Sono consulenti ben pagati ed invitati dappertutto. Poi scopri che qualcuno di loro lavora per i Servizi Segreti ed i Donatori lo sanno molto bene.

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NOTA PERSONALE: Questo è un estremo della corda, l'altro era descritto qui:

http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=138 alcuni anni fa.

Se la corda è tesa, a fatica ci si può camminare in equilibrio. Se i due punti si avvicinano e si confondono, allora si cade.

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